ANTONELLA FERRARA
2016
____________________________________________________________________________________________________________________________
INTERVISTA AD ANTONELLAFERRARA
Date: 25/11/2016
ARTE | CULTURA | SPETTACOLO
____________________________________________________________________________________________________________________________
INTERVISTA AD ANTONELLA FERRARA di Stefania Giacomini
Orafa scultrice dall’anima gentile
Antiche tecniche dell’oreficeria tradizionale, quali la fusione a cera persa e lo sbalzo della lastra,sono usate da Antonella FERRARA per creare gioielli originali e aperti alle contaminazioni. E cosi molte sue collezioni sono nate ed esistono con un concetto: quello di unire metalli nobili ad altri meno convenzionali come il legno o il plexiglass.
La collezione” stagioni “che espone nella mostra a Roma a palazzo Santa Chiara è la punta di diamante del suo percorso ‘ artistico’. In oltre 30 anni diversi sono stati i filoni creativi che hanno goduto di particolare attenzione; la collana ‘’ghirlanda di frutti’’ premiata a Milano come gioiello simbolo di expo 2015, risulta composta da numerosi frutti in oro, smalti e pietre, realizzati come piccoli scrigni per contenere la magia della bellezza.
E’ proprio a Milano che sperimenta la lavorazione dei materiali preziosi, affina la conoscenza delle pietre e delle tecniche orafe maturando una personale espressività artistica..
Perché ha scelto l’oro per scrivere le sue emozioni?
“La mia storia creativa risale agli anni 80 in cui mi sono avvicinata alla micro-scultura realizzata in metalli nobili presso un prestigioso atelier milanese di scultura e bassorilievo. La mia attenzione verso il gioiello nasce dalla bellezza intrinseca dell’oro e dalla sua estrema duttilità caratteristiche che hanno sempre ispirato ed incentivato la ricerca artigianale ed estetica.
Le antiche tecniche dell’oreficeria sono il mezzo per realizzare l’idea creativa e l’oro rappresenta la miglior opportunità per creare bellezza.
Le pietre sono le vere protagoniste dei miei pezzi unici e l’incastonatura nell’oro è senza dubbio in grado di enfatizzarne l’effetto estetico e, nel contempo, di realizzarne una funzionale portabilità”.
Nel 1985 avvia il proprio laboratorio in Oleggio nel quale progetta e realizza gioielli e pezzi unici con pietre e metalli nobili. La ricerca innovativa si avvale delle antiche tecniche dell’oreficeria tradizionale, quali la fusione a cera persa e lo sbalzo della lastra,per creare gioielli originali, eclettici e aperti alle contaminazioni.
Prendono così vita i Preziosi d’Arte e con loro un percorso di committenze particolari che da oltre 30 anni si distinguono per l’originale pregio artistico e l’alto artigianato d’ eccellenza.
Tra le varie arti creative ha scelto la gioielleria: qual è la motivazione?
“La creazione di gioielli risponde all’urgenza ideativa e creativa fin dagli anni dell’adolescenza. Mi ingegnavo a realizzare monili con materiali poveri accostando forme e colori, sperimentando varie tecniche. La mia sensibilità alla bellezza delle forme naturali, il piacere del faber e il pensare ad un pezzo unico adatto ad una specifica individualità, hanno trovato nella mia successiva scelta professionale una magica convergenza. L’esaltazione del bello e la ricerca del gusto estetico sono la vera sfida nella creazione di un gioiello; chi lo sceglie sa di raccogliere il frutto di un pensiero di bellezza, chi lo indossa ne arricchisce la simbologia con la sua storia personale”.
Il suo lavoro, classificato merceologicamente ”fabbricante metalli preziosi” ha poco a che vedere con cio’ che realizza: veri pezzi ‘artistici’.
Per diventare bravi orafi quali sono le prerogative?
“Credo che sia necessario distinguere tra un bravo orafo artigiano ed un creatore di gioielli nella piena convinzione che prerogativa essenziale del gioiello d’autore sia quella di essere ideato e realizzato dal medesimo professionista: il maestro orafo appunto.
In un mondo che di norma separa le fasi ideative con il designer e quelle esecutive oggi più o meno supportate dalla tecnologia, il maestro orafo ha il pregio di lasciare una traccia in tutte le fasi della realizzazione del gioiello. E’ quindi necessaria una formazione tecnica sorretta dalla maturazione ideativa e dalla competenza creativa. Il mastro orafo è artigiano ed artista! Se penso ai grandi dell’oreficeria del passato mi conduce inesorabilmente alla preziosissima magia delle uova di Fabergeè”.
“Non appartenendo ad una famiglia con tradizioni artigianali o commerciali legate alla gioielleria non è stato facile- sostiene Antonella Ferrara- avere credenziali in un mondo a vocazione prettamente maschile (ora le cose stanno un pochino cambiando, ma ci sono voluti anni per convincere i miei fornitori che non ero un “fattorino aziendale” o la figlia di un gioielliere)”.
Alla fine il talento e la perseveranza hanno vinto >: tra riconoscimenti ricordiamo :
Nel 2015 - 1° Premio Maestri del Gioiello “Un gioiello per Expo” Ghirlanda di Frutti, l’anno precedente il 3° Premio Concorso Jacopo da Trezzo con la creazione Preziosa Cornucopia e nel 2001 Riconoscimento della regione Piemonte “ Eccellenza artigiana” settore metalli pregiati.
Dove trova la fonte di ispirazione?
“Sono la magia della natura, la bellezza delle sue forme, dei materiali e dei colori che sollecitano la mia fantasia. E tra queste sono le più irregolari ed insolite a ispirare accostamenti che evocano l’armonia dell’imperfezione. Ci sono poi le richieste e le suggestioni dei miei committenti con i loro desideri, i frammenti di storia da rappresentare e le simbologie più intime. Sebbene ogni pezzo sia il frutto di una mia personale interpretazione artistica,l’ulteriore passaggio è quello di coinvolgere il cliente nel creare nuove proposte, nuovi abbinamenti, o nel recupero di oggetti di famiglia che possono avere una nuova veste”.
Antonella Ferrara inoltre cura personalmente anche l’aspetto più commerciale del suo lavoro, al quale si dedica anche divulgando immagine dei gioielli e percorsi creativi,con i nuovi social.
Certamente le mostre sono eventi importanti ma il canale di divulgazione più significativo- dichiara -è rappresentato dalle donne che, da oltre 30 anni, indossano i suoi i gioielli.
Negli ultimi anni, tutto il settore ha risentito di un calo di interesse dovuto alla profonda crisi dei beni e all’ aumento del valore dell’oro che ha fatto lievitare il costodella materia prima . Eppure La gioielleria è una eccellenza della creatività italiana: c’è un futuro per questa arte?
“Naturalmente si: l’Italia vanta una storia importante nella tradizione orafa: il gusto e il design sono strettamente legati al mondo del prezioso. Nella dimensione della gioielleria contemporanea si aprono sempre nuovi orizzonti. La mia visione resta comunque legata ai metalli e alle materie di vocazione, contemplando dialoghi materici con il legno, la pelle, il cuoio, le conchiglie, il plexiglass e altri materiali che possono convivere in un’ottica di innovazione”.
Cio che colpisce di Antonella Ferrara è il suo lato umano : la sua attività pur avendo assorbito tante energie,le ha però permesso di conciliare il lavoro e la famiglia, di seguire la crescita delle sue figlie.Concetti che esprine con orgoglio e questo è il suo augurio :
.“Auguro a tutte le donne che si approcciano al mondo del lavoro autonomo, nell’imprenditoria, nelle arti e naturalmente a chi sente un’urgenza creativa, di realizzarsi all’interno del proprio spazio lavorativo, di poter perseguire obiettivi (e anche qualche sogno)per assecondare un progetto di vitae raccoglierne i frutti”